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Australia: quando piscina fa rima con istruzione, integrazione e salute.
Può una piscina avere un significato che va ben oltre il divertimento e lo sport? Guardando ai progetti Myrtha Pools e al lavoro fatto negli ultimi vent’anni la risposta è sì!
A pochi giorni dai Mondiali FINA di Melbourne ci piace parlarvi non solo dei grandi centri acquatici per gli atleti professionisti, ma anche per l’avviamento al nuoto e l’inclusione sociale. Ci riferiamo al programma governativo battezzato “No School, no School“, che ha permesso la costruzione di piscine in una delle zone più remote del paese, nelle comunità di Burrigurrah, Jigalong, Yendeyarra e Magarinya. In sostanza ai bambini e ragazzi di queste comunità aborigene è consentito l’accesso in piscina solo se frequentano la scuola.
Oltre a favorire la scolarizzazione, il progetto fornisce agli studenti un luogo sicuro per trovare refrigerio durante le torride estati riducendo i casi di annegamento nelle pericolose pozze d’acqua o ruscelli della zona.
Non solo scolarizzazione, il programma governativo “No School, no Pool” promuove anche uno stile di vita sano e attivo. E gli studi realizzati dal “Telethon Institute of Child Health” dimostrano che l’obiettivo è stato raggiunto. Dopo aver iniziato a praticare il nuoto nelle nuove strutture, infatti, gli studenti delle scuole che avevano usufruito del programma erano meno soggetti a malattie della pelle, dell’udito e della respirazione.
Un risultato molto importante reso possibile anche dalle caratteristiche della tecnologia modulare Myrtha Pools che consente facilità di trasporto in zone remote del continente e possibilità di installazione anche su terreni difficili, incluso in zone sismiche.
Un progetto talmente importante che nel 2016 è stato protagonista anche della Biennale di Venezia: all’interno del padiglione Australia era stata installata (proprio grazie alle tecnologie Myrtha) un’ampia vasca totalmente funzionante. L’opera, chiamata “The Pool”, era stata scelta per testimoniare il forte legame culturale ed identitario di questo paese con l’elemento acqua, anche come simbolo di vita e ricongiungimento con la natura.
Terminata la Biennale, la piscina è stata poi smontata e portata in Australia per diventare protagonista del progetto “No School, no Pool”. Un ulteriore segno della profonda collaborazione tra l’Australia e Myrtha Pools e dei valori di apprendimento del nuoto e integrazione condivisi con FINA.
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